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ebdomadario (ebdomadàrio) ἑβδομαδάριος Chi è incaricato settimanalmente di una funzione. Lo ieromonaco incaricato settimanalmente delle officiature.

ecclesiarca ἐκκλησιάρχης Nei monasteri il monaco incaricato della cura di tutto ciò che concerne il servizio divino; capo sacrista.

ecclisiasmos (ecclisiasmòs) ἐκκλησιασμός È il rito con cui una persona viene offerta a Dio, se è già battezzata è una riconferma, altrimenti un anticipo. Talvolta si confonde con l'imposizione del nome.

economia (economìa) οἰκονομία In ambito giuridico: rispetto dello spirito della legge, contrapposto a acribia.

economo οικονόμος Titolo conferito dal Vescovo o Patriarca a un sacerdote come riconoscimento.

efcheleon o eucheleon (efchèleon o eucheleon) εὐχέλαιον Sacramento dell'olio santo per gli ammalati. La forma normale prevede l'intervento di 7 sacerdoti, ma ne esiste una forma breve da celebrare in caso di urgenza da parte di un solo sacerdote. In ambito ortodosso e in alcune comunità cattoliche viene anche amministrato a tutti i fedeli il grande e santo mercoledì.

efchologhion (efchològhion) εὐχολόγιον più comunemente euchològhion.

efimerio (efimèrio) ἐφημέριος v. Ebdomadario. Il sacerdote incaricato di una parrocchia, parroco.

efimnio (efìmnio) ἐφύμνιον Breve ritornello ripetuto dopo ogni versetto di un salmo.

eforia (eforìa) ἐφορεία La custodia o patronato di un monastero affidata ad un laico (eforo).

egumeno o igumeno (egùmeno o igùmeno) ἡγούμενος Superiore di un monastero. Il femminile egumenissa indica la figura corrispondente in un monastero femminile.

eidolon o idolon (eìdolon o idolon) εἴδωλον (immagine) Il termine è usato per indicare, oltre che le immagini degli dei pagani in contrapposizione alle icone cristiane, l'immagine dell'anima della Theotokos che appare nell'icona della Dormizione.

ekfonesi (ekfònesi) (ekfònesi) ἐκφώνησις Conclusione ad alta voce delle preghiere sacerdotali recitate sommessamente (μυστικως) .

ekklisia (ekklisìa) ἐκκλησία Navetta per l'incenso. In alcuni luoghi nelle grandi occasioni si usa una lussuosa navetta di grandi dimensioni a forma di piccolo tempio che il diacono regge durante le incensazioni, utilizzando un velo, sulla spalla sinistra.

ektenia (ektenìa) ἐκτενής Preghiera «insistente » serie di invocazioni recitate dal diacono dopo la lettura del Vangelo ed intervallate dal canto del Kyrie eleison da parte del popolo.

eleftherotria (eleftheròtria) ἐλευϑερώτρια (liberatrice) "Tipo" di icona mariana.

eleusa (eleùsa) ἐλεοῦσα Misericordiosa, appellativo della Vergine. Icona della Madre di Dio che tiene il Figlio sul braccio e verso cui si china in un gesto di tenerezza. Il Figlio tocca la Madre con la gota e circonda il suo collo o una spalla con il braccio. Secondo alcuni studiosi si differenzia dalla Glycofiolusa perché in questa il Bambino tocca il mento della Madre. In ambito russo prende il nome di Madre di Dio dellla Tenerezza. Al “tipo” della Theotokos Eleusa appartiene la Madonna del Buon Consiglio di Genazzano.

embolos (èmbolos) ἔμβολος Portico situato ad un lato della chiesa, da non confondere con l’esonartece. Corrisponde al deambulatorio delle chiese occidentali.

Emmanuele Tipo iconografico di Cristo bambino o giovane, quindi senza barba.

enarxis ἔναρξις Parte iniziale della Divina Liturgia: comprende la grande incensazione, la benedizione iniziale, le litanie, le antifone, il piccolo introito, il Trisagion.

enkenia o encenia (enkènia) ἐγκαίνια Consacrazione della chiesa. La ricorrenza annuale è celebrata con riti analoghi a quelli della prima inaugurazione. È una ricorrenza di particolare importanza, tanto che gli antichi canoni vietavano di consacrare una chiesa nel giorno della commemorazione del Santo cui era dedicata, per evitare che le due ricorrenze annuali coincidessero. Propriamente il termine indica l'inaugurazione di una chiesa, ovvero la sua apertura al pubblico (anoixia), alla vera e propria consacrazione si riferiscono i termini kathierosis o kathaghiasis.

encheirion (encheìrion)  ἐγχϵίριον 1) Drappo ricamato posto sotto una icona, podea. 2) Fazzoletto anticamente a disposizione del celebrante per asciugarsi le mani e portato appeso alla cintura sul fianco destro. Dalla sua stilizzazione sarebbe derivato secondo alcuni l'epigonation.

endite v. ependite.

endonartece v. Nartece.

eni (èni) αἶνοι Inno di lode contenente la frase “Lodate il Signore”

enkleistos ἔγκλειστος Monaco che trascorre per ascetismo l'intera esistenza od un periodo della propria vita recluso in una cella.

enkolpion (enkòlpion) ἐγκόλπιον Piccola icona della Madre di Dio a forma di medaglione portata sul petto dal Vescovo. il Metropolita o il Capo di una Chiesa portano durante le funzioni liturgiche anche un secondo medaglione raffigurante Cristo. v. anche panaghia e croce pettorale.

enkomia (enkòmia) ἐγκώμια Elogio funebre ripreso dalla tradizione popolare greca. Nella liturgia del grande e santo sabato (celebrata il venerdi sera) sono tre stasis di versi poetici in cui si riflette sulla morte e sepoltura di Cristo. Propriamente sono 176, quanti i versetti del salmo 118 a cui andrebbero intervallati. In realtà tale pratica è attualmente seguita soltanto nei monasteri e in qualche cattedrale; nell’uso comune ne vengono cantati solo alcuni, pur rispettando la suddivisione nelle tre stasis proprie del salmo. Vedi anche epitafios thrinos. Modernamente sono state realizzate composizioni analoghe dedicate alla Vergine, utilizzate in occasione della Dormizione.

enordhinos (enòrdhinos) ἐνόρδινος Appellativo delle domeniche dopo la Pentecoste.

enoria ἐκκλησία ἐνοριακή Parrocchia o cura parrocchiale affidata ad un sacerdote parroco. Propriamente unità amministrativa ecclesiastica che comprende un gruppo di parrocchie in uno o più villaggi, dipendente da un grande centro ecclesiastico (vescovato o metropoli).

entalma (éntalma) ἔνταλμα (raccomandazione) Prescrizione del patriarca o del vescovo ad un delegato su un argomento determinato.

eortodromion (eortodròmion) ἑορτοδρόμιον Pubblicazione contenente commenti ai canoni delle feste del Signore e della Madre di Dio.

eortologhion (eortològhion) ἑορτολόγιον Libro contenente l’elenco delle feste accompagnato da brevi biografie dei santi commemorati

eothinon (eothinòn) ἑωϑινόν (del mattino) Stikirà alle lodi della domenica.

epanokalymafchion o epanokalymavchion (epanokalymàfchion) ἐπανωκαλυμμαύχιον Velo derivante dal cappuccio, portato sul calymafchion a formare un tutt'uno. È simbolo di verginità.

eparchia (eparchìa) ἐπαρχία Diocesi di rito bizantino.

ependousis Rivestimento d'icona, thringion

ependite (ependìte) ἐπενδύτης Tovaglia superiore dell'altare, riccamente decorata è simbolo della gloria che cirdconda la Divinità.

epiclesi (epìclesi) ἐπίκλησις (invocazione) 1) Invocazione liturgica in cui si prega che venga (oppure che Dio Padre mandi) lo Spirito Santo per compiere una benedizione o consacrazione. 2) Termine tecnico per indicare l'invocazione a Dio che mandi lo Spirito Santo per trasformare il pane ed il vino nel Corpo e Sangue di Cristo durante l'anafora.

epidosi (epìdosi) ἐπίδοσις Concessione di una istituzione ecclesiastica da un’autorità ad un’altra.

Epifania (Epifanìa) ἐπιφάνεια v. Teofania.

epifitis (epifìtis) ἐπιφοίτησις Infusione, presenza dello Spirito santo invocata dal sacerdote sull'acqua e sull'olio del battesimo

epigonation (epigonàtion) ἐπιγονάτιον Paramento del vescovo o di un dignitario ecclesiastico, a forma romboidale appeso tramite un nastro, e portato all'altezza del ginocchio, da cui il nome. Anticamente costituiva la borsa in cui il vescovo conservava il testo dell'omelia. Porta spesso ricamata una spada, simbolo della forza della parola.

epimandylion (epimandìlion) επιμανδύλιον Velo che copre completamente il capo e le spalle lasciando scoperto il volto. E' portato dalle monache che lo ricevono quando vengono accettate come novizie.

epimanikia (epimanìkia) ἐπιμανίκια Indumenti liturgici, sorta di manicotti usati per raccogliere le ampie maniche degli abiti liturgici. Sono simbolo di potenza come si desume dalle preghiere recitate nell'indossarli. Sono propri sia del sacerdote che del diacono; il sacerdote li indossa quando veste lo sticharion, il diacono soltanto in occasione della Divina Liturgia.

epirritario (epirritàrio) ἐπιρριπτάριον v. Epanokalymafchion.

epistasia (epistasìa) ἡ ἱερὰ ἐπιστασία Organismo costituito da quattro membri, detti epistati, eletti dai rappresentanti dei venti monasteri della confederazione del monte Athos. Detiene il potere esecutivo e giudiziario nel territorio della Sacra Montagna. È presieduta da uno degli epistati, eletto per cinque anni, detto protos.

epistemonarca Colui in un monastero cui è affidata la disciplina e l'osservanza delle regole. Anche dignitario della corte imperiale destinato a vigilare sulle dottrine della Chiesa e sovraintendere ad ogni cosa relativa alla fede in qualità di censore.

epistethios (epistêthios) da ἐπὶτòστῆϑος του Ἰησοῡ (colui che ha riposato sul petto di Gesù) Appellativo di S. Giovanni il Teologo (Evangelista) (Gv 13, 23.25)

epistilio ἐπιστύλιον Architrave del templon decorato con più icone o in alcuni casi con un’unica icona di forma allungata.

epitafios (epitàfios) ἐπιτάφιος Drappo su cui è ricamata o dipinta l'immagine di Cristo nel sepolcro. Il venerdì santo, dopo il rito della deposizione dalla Croce è deposto nel taphos per la venerazione da parte dei fedeli; successivamente è prelevato e portato in processione per le vie del luogo. Al rientro in chiesa viene deposto sull'altare ove rimane sino all'esperinos dell'Ascensione. In taluni luoghi viene usato un drappo analogo con l'immagine della Theotokos per la festa della Dormizione.

epitafios thrinos (epitàfios thrìnos) ἐπιτάφιος ϑρῆνος Akoluthia del venerdì santo, in effetti parte dell'ortros del sabato santo. Il tema centrale è la sepoltura di Cristo che culmina nel canto degli enkomia, il pianto di Maria, delle Mirofore e dell'intera umanità di fronte alla tomba di Cristo.

epitimia (epitimìa) ἐπιϑυμία (soddisfazione) Penitenza sacramentale assegnata dal confessore al penitente.

epitiritis (epitiritìs) ἐπιτηρητής Monaco incaricato di mantenere l’ordine.

epitrachilion (epitrachìlion) ἐπιτραχήλιον (da collo) Stola sacerdotale, costituita da una larga striscia di tessuto, piegata ad U e cucita lungo il bordo interno; girata attorno al collo giunge sino ai piedi. È adorna di croci e termina con una frangia. Simboleggia la grazia di Dio profusa sul ministro nell'esercizio delle sue funzioni. Viene usata sullo sticharion, con gli altri paramenti durante la Divina Liturgia, o direttamente sul rason quando consentito per alcune akolutie e per le processioni. È simbolo eminentemente sacerdotale. Il sacerdote deve sempre esserne rivestito quando presiede un’orazione pubblica. Secondo Simeone di Tessalonica, essa è talmente indispensabile che qualora il sacerdote non ne disponga, prima di presiedere qualsiasi funzione liturgica deve benedire un pezzo di stoffa od una corda e porsela a modo di essa. (responsa ad Gabrielem Pentapolitanum, questio XVII PG. 155, 870a)

epitropia (epitropìa) ἐπιτροπία Consiglio parrocchiale o diocesano i cui membri laici (epìtropi) provvedono all’amministrazione della parrocchia o della diocesi.

eptaphoton (eptàfoton) έπτάφωτον Grande candelabro a sette braccia con alto piede posto dietro l'altare.

ermineia ἑρμηνεία generico manuale che descrive le regole per la pittura delle icone. La più famosa, di Dionisio di Furnà, è dell’inizio del XVIII sec.

esapterigi (esaptèrigi) ἑξαπτέρυγα Flabelli rappresentanti i serafini con sei ali portati nelle processioni.

esarca (esàrca) ἔξαρχος Colui che regge un esarcato. Anche delegato speciale del Patriarca o del Vescovo, pure come titolo onorifico.

esarcato (esarcàto) È una frazione del popolo di Dio che per speciali circostanze, non viene eretta in eparchia.

esasalmo ἑξάψαλμος vd. exapsalmos

esicasmo (esicàsmo) (da ἡσυχάζω vivere in quiete) Movimento ascetico-mistico assai diffuso nel monachesimo bizantino, portato a sistemazione da Gregorio Palamas nel XIV secolo.

esychasterion vd. isychastirion

esomonitis Monaco interno. Monaco che risiede all’interno di un monastero ed ivi riceve i mezzi di sostentamento.

esonartece ἐξωνάρϑηξ Portico anteriore esterno della chiesa.

esperinos (esperinòs) ἑσπερινός Vespro, officiatura della sera. Viene celebrato quotidianamente nei monasteri. Nelle chiese parrocchiali, se non lo si celebra quotidianamente, è limitato soltanto al sabato ed alle vigilie delle feste. L’esperinos, celebrato dopo le ore 17/18, segna l’inizio del giorno liturgico, per cui l’espressione, ad es, “vespro della domenica” indica quello celebrato il sabato sera.

etimasia (etimasìa) ἡ ἑτοιμασία τοῦ ϑρόνου (l'apprestamento del trono) Raffigurazione di un trono vuoto, sormontato da una croce anch'essa vuota e sovente gemmata ed a volte da un agnello. Sta a significare l'invisibile presenza della divinità, ed allude forse anche all'attesa del Giudizio Universale.

etisis (étisis) αἴτησις Domande che completano la synaptì.

etnomartire Chi ha testimoniato la propria fede durante le lotte di liberazione della Grecia dal dominio turco.

eucheleon Più propriamente efcheleon vd.

euchologhion (euchològhion) εὐχολόγιον Libro liturgico contenente le tre Divine Liturgie, i riti di amministrazione di tutti i sacramenti e akolutie minori. Si distingue un grande euchologhion  contenente i testi citati con le relative rubriche e un piccolo - che ne è un estratto in diverse edizioni - contenente solo la Divina Liturgia di san Giovanni Crisostomo ed alcuni altri testi.

evangeliario εὐαγγέλιον Libro contenente le pericopi degli Evangeli lette durante la Divina Liturgia e nelle altre occasioni. Il libro degli Evangeli, parola di Dio, al di fuori della Liturgia è sempre conservato sull'antiminsion sull'altare. L'evangeliario secondo l'uso greco contiene le pericopi giornaliere, riportate secondo l'anno liturgico; quello russo contiene invece la redazione continua dei testi con l'indicazione delle pericopi.

evangelistarion (evangelistàrion) εὐαγγελιστάριον La tabella e le rubriche che indicano le pericopi evangeliche da utilizzare nelle varie occasioni. Sono contenuti nell'evangeliario.

evergetis (evergètis) εὐεργέτης Benefattrice, appellativo della Madre di Dio.

evloghia (evloghìa) εὐλογία 1) Benedizione da parte di un vescovo o un sacerdote di una persona o cosa compiuto con un segno di croce e pronunziando una breve formula. 2) Ampolla contenente olio od altra sostanza benedetta proveniente da un luogo di pellegrinaggio. 3) v. Antidoron.

evloghitaria (evloghitària) εὐλογητάρια Tropari intercalati dal ritornello “Benedetto sei tu, Signore.insegnami i tuoi decreti” (Sal 118,12). Possono essere dedicati ai defunti od alla Resurrezione, detti anastasima.

evodia (evodìa) εὐωδία Fragranza che emana dalle ossa di un santo.

exapostilarion (exapostilàrion) ἐξαποστειλάριον Tropario cantato dopo la 9a ode del canone.

exapsalmos ἑξάψαλμος Gruppo di sei salmi cantati all'orthros. Un altro gruppo di sei salmi viene cantato all'apodipno grande (non quello abituale detto piccolo); ed altri sei al mesoniktikon del sabato.

exapterigi (exaptèrigi) vd. esapterigi

exoecclisia Chiesa privata.

exodiastikon (exodiastikòn) ἐξοδιαστικόν Libro liturgico contenente le officiature funebri. Da exodios che riguarda la partenza; exodion è il trasporto del cadavere del defunto dalla sua casa all'ultima dimora.

exomonitis Monaco esterno, non residente in un monastero, ma che riceve da esso il sostentamento.

exorason (exòrason) v. rason